Aci | Franco Fagioli |
Ulisse | Max Emanuel Cencic |
Polifemo | Sreten Manojlovic |
Galatea | Julia Lezhneva |
Narea | Rinnath Moriah |
Calipso | Sonja Runje |
Direttore | George Petrou |
Luci | Karl Wiedemann |
Orchestra Armonia Atenea | |
Esecuzione in forma di concerto |
Il Theater an der Wien offre sempre una stagione ricca e varia. Recentemente avevamo molto apprezzato La gazza ladra di Rossini con uno strepitoso Paolo Bordogna. Nel frattempo il teatro ha dovuto chiudere per impegnativi lavori di restauro e messa in sicurezza, e così abbiamo potuto ascoltare le due opere in una moderna sala, un po' asettica, presso il MuseumQuartier che sorge presso le antiche scuderie di corte. Tra il Leopold Museum e il museo di arte moderna ecco allora l'esecuzione di due opere molto differenti tra loro ma che abbiamo entrambe apprezzato.
Händel era il re in campo operistico ma dopo alcuni anni i compositori napoletani riuscirono a scalfire la sua egemonia. Tra questi proprio Porpora che riuscì ad acaparrarsi anche due castrati, due star celeberrime Farinelli e Senesino, per avere un successo strepitoso a scapito del "caro Sassone". Anche i cantanti voltarono le spalle a Händel per interpretare le nuove opere scritte dagli italiani. Händel non si diede per vinto e cambiò genere scrivendo numerosi oratori in lingua inglese fino alla fine della sua vita anche quando la cecità era ormai completa.
Il Polifemo sfrutta una storia già utilizzata da Händel di cui esistono varie versioni in italiano e inglese. Il Polifemo di Porpora combina però due storie, quella di Ulisse e Calipso e la storia d'amore tra Aci e Galatea. Aci, in virtù anche dei tagli subiti dalla partitura in questa occasione (in particolare nei recitativi), risulta il vero protagonista con una sfilza di arie impressionanti e complesse affidate una volta a Farinelli e ora al superbo Franco Fagioli che non si è affatto risparmiato. Purtroppo "Alto Giove" è stata eseguita solo parzialmente, senza episodio intermedio e ripresa variata, forse perché poco dopo Fagioli ha cantato un'ulteriore ampia aria con timpani, corni e oboi. Fagioli cesella ogni frase con estrema cura, realizza frasi iridescenti e lunghissime colorature eleganti e tornite. Un vero fuori classe applauditissimo dopo ogni aria. Particolarmente bella, nell’atto secondo, quella con oboe come eco mentre Aci è alla ricerca di Galatea.
Resta così in ombra Max Emanuel Cencic, non perché sia meno bravo, ma perché i suoi pezzi sono scritti da Porpora con meno fantasia e virtuosismi: sempre difficili ma meno accattivanti, secondo il nostro parere. Cencic è un virtuoso di prim'ordine e trae il miglior partito dal materiale musicale.
Galatea è la superlativa Julia Lezhneva che si presenta in scena con un duettino tra le due donne, Galatea e Calipso. Nella sua prima aria ci sorprende per una lunga cadenza scritta probabilmente con la collaborazione del maestro Petrou. In generale tutte le cadenze delle arie di ogni personaggio sono particolarmente curate ed ampie. Julia Lezhneva canta "Come nave in mezzo all'onde" (resa celeberrima da Cecilia Bartoli) in maniera sublime. La cantante possiede una voce luminosa e sonora, evidenzia passaggi con bellissime colorature, una girandola di suoni in cui è piacevole affogare. Pessimo il Polifemo di Sreten Manojlovic: dizione confusa come confuso è il canto, colorature sfocate. L’opera é stata rappresentata in forma di concerto ma il cantante ha comunque mostrato una certa goffaggine nei movimenti scenografici fino all'ultima pastorale anche essa cantata con effetti infausti. Peccato, perché tutto il resto del cast si è comportato molto positivamente. Sia la Calipso di Sonja Runje, elegante nel fraseggio e con voce ben proiettata sia la Nerea di Rinnat Moriah che nonostante la piccola parte ha dato il meglio.
Questa produzione del Polifemo sta viaggiando un po’ in tutta Europa: dopo importanti performance a Bayreuth e a Salisburgo ora è in tournée ad Amsterdam e in altre città. Ormai George Petrou conosce la partitura in modo approfondito e la sua orchestra lo asseconda fedelmente. Notevole la sua capacità di renderla "pulsante" e materia viva, di "colorare" in un continuo cangiare di dinamiche. Le bellissime cadenze scritte per questa opera portano al consistente ampliamento delle arie in maestose conclusioni. La performance di Bayreuth è disponibile gratuitamente su Youtube e vi invitiamo quindi a recuperarla sia per chi ha già visto questo capolavoro sia per chi intende scoprirlo la prima volta.
La recensione si riferisce alla recita del 4 maggio 2023.
Fabio Tranchida