Rigoletto | Enkhbat Amartuvshin |
Il Duca di Mantova | Ivan Magrì |
Gilda | Enkeleda Kamani |
Sparafucile | Roberto Scandiuzzi |
Maddalena | Vasilisa Berzhanskaya |
Giovanna | Alice Marini |
Conte di Monterone | Gabriele Sagona |
Marullo | Gabriele Nani |
Matteo Borsa | Antonio Feltracco |
Il Conte di Ceprano | Carlo Di Cristoforo |
La Contessa di Ceprano | Alice Marini |
Paggio | Silvia Celadin |
Maestro concertatore e direttore |
Francesco Ivan Ciampa |
Visual Director | Giuseppe Emiliani |
Scenografia virtuale e luci | Federico Cautero 4DODO |
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Orchestra di Padova e del Veneto
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Coro Lirico Veneto
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Continua senza farsi scoraggiare la decennale collaborazione fra il Comune di Padova e il Comune di Treviso, che assieme al Teatro Stabile del Veneto, prevedeva la messa in scena del Rigoletto di Giuseppe Verdi per la sua tradizionale stagione. Nel corso degli anni la sinergia fra le due amministrazioni è riuscita a creare un vero e proprio terzo polo della lirica veneta attorno alle due città. Delle recite in programma anche quest’anno, due a Padova e una a Treviso, ne è sopravvissuta una sola, che ha avuto luogo a porte chiuse presso il Teatro Comunale di Treviso.
Lo spettacolo è stato trasmesso in streaming sulla piattaforma Backstage e sul canale YouTube del Teatro Stabile del Veneto – dove è ancora disponibile e ha già superato la 7500 visualizzazioni – oltre che sul sito Ansa.it nell’ambito del progetto a sostegno della cultura.
L’opera, realizzata in forma semi-scenica, si basa sulla scenografia virtuale ad opera di Federico Cautero per 4DODO (curatore anche delle luci) che suddivide lo spazio “in luogo del canto, lo spazio per l’orchestra e il luogo evocativo scenografico”. Gli spazi ricreati sono per lo più pertinenti e fedeli al libretto, con l’eccezione di una o più teste antropomorfe rotanti che compaiono in alcuni momenti e un inquietante volto di bambola che si staglia all’interno della casa di Rigoletto, che lasciano lo spettatore un po’ perplessi. Di grande impatto invece l’immagine della sala di un teatro in rovina usata come sfondo nel terzo atto.
Tuttavia dal punto di vista visivo, il problema principale è rappresentato da un fastidioso reticolo che offusca la visione del telespettatore: non è ben chiaro se sia causato dalla proiezione della scenografia o se sia un vero e proprio velario. Forse non avrebbe creato disagi particolari a teatro, ma resta il fatto che per uno spettacolo diffuso sul web è inammissibile.
Non pervenuta la regia di Giuseppe Emiliani.
Enkhbat Amartuvshin, ormai presente quasi ogni anno nel cartellone veneto, vanta mezzi eccezionali, ormai noti a tutti, per bellezza del timbro e morbidezza dell’emissione. Rispetto alle prove precedenti risulta ancora più approfondito lo scavo psicologico di questo personaggio e vario l’accento. Rimane un passo indietro la presenza scenica che per quanto buona non è all’altezza del lato vocale.
Ivan Magrì ripropone il suo collaudato Duca di Mantova: sia in scena come anche nel canto il tenore è spavaldo e conserva il fraseggio impetuoso che l’ha sempre contraddistinto. Tuttavia la voce appare impoverita e gli acuti hanno perso lo smalto e la facilità di qualche anno fa.
Figura bene Enkeleda Kamani come Gilda: la recitazione è molto naturale ed empatica. L’emissione è elegante al netto di qualche acuto un po’ faticoso e il fraseggio buono, seppur senza particolari guizzi. Il personaggio è acerbo, ma perfettibile.
Vocalmente solida, e scenicamente credibile, la Maddalena di Vasilisa Berzhanskaya, degna sorella dello Sparafucile ben misurato di Roberto Scandiuzzi.
Funzionale il resto del cast composto da Gabriele Nani (Marullo), Antonio Feltracco (Matteo Borsa), Carlo di Cristoforo (Conte di Ceprano), Alice Marini (nei doppi panni di Giovanna e Contessa di Ceprano) e Silvia Celadin (Paggio). Fra tutti spicca il Monterone di gran lusso di Gabriele Sagona.
Non più che corretta la direzione di Francesco Ivan Ciampa, il quale penalizza generalmente l’azione scenica scegliendo sin dall'inizio tempi eccessivamente slentati e privi di nerbo. Opaca e poco precisa soprattutto nei momenti più concitati l’Orchestra di Padova e del Veneto. Efficace il Coro Lirico Veneto.
La recensione si riferisce allo streaming di domenica 20 dicembre 2020.
Andrea Bomben