Soprano | Saioa Hernández | |
Tenore | Francesco PioGalasso | |
Pianoforte | Silvia Gasperini | |
Programma | ||
Giacomo Puccini | da Tosca: "Mario! Mario! ... Son qui" (duetto) | |
Franco Alfano | da Rissurezione: "Giunge il treno ... Dio Pietoso!" (soprano) | |
George Bizet | da Carmen: "Le fleur que tu m'avais jetée" (tenore) | |
Giuseppe Verdi | da Aida: "La fatal pietra" (duetto) | |
Giacomo Puccini | Foglio d'album (pianoforte) | |
Giacomo Puccini | da Manon Lescaut: "Sola, perduta, abbandonata" (soprano) | |
Giacomo Puccini | da Turandot: "Non piangere Liù" (tenore) | |
Vincenzo Bellini | da Norma: "In mia man" (duetto) | |
George Bizet | da Carmen: "Preludio atto IV" (pianoforte) | |
Pablo Sorozábal | da La tabernera del puerto: "No puede ser" (tenore) | |
Manuel Penella Moreno | da El gato montés: "Juntos desde chavaillos" (soprano) | |
Amadeo Vives | da Doña Francisquita: "Le van a oir" (duetto) |
Lunedì 20, assistendo in una cittadina della Toscana alla serata finale di un concorso di canto molto ben organizzato con coinvolgente passione dal circolo locale degli Amici della lirica, riflettevo sull’importanza che queste associazioni hanno nel nostro Paese: mi pare che esse siano gran parte di quella colonna vertebrale che, alla fine, sorregge il mondo dell’opera lirica. I “Circoli” sono dovunque, hanno sempre un loro seguito, alcuni importantissimi, altri solo volenterosi, ma esistono e sono davvero tanti quelli di noi che hanno imparato a conoscere e amare l’opera in queste sedi, spesso caratterizzate da spartana semplicità.
La sera dopo il concorso ho avuto a che fare con un altro di questi circoli, nato da poco in un piccolo paese dell’entroterra versiliese, che grazie alla tenacia della presidentessa e al tessuto di conoscenze personali che le riconoscono entusiasmo e serietà, sta presentando una stagione di concerti che “ha del miracoloso”.
Parlo del Circolo Versiliese Amici della Lirica “Giacomo Puccini” di Seravezza e nello specifico del concerto che Saioa Hernández e Francesco Pio Galasso hanno tenuto nel Teatro delle Scuderie Granducali. La sala, proprio di fronte all’imponente Palazzo Mediceo, è stata messa a disposizione dall’attenta amministrazione comunale che ha creduto in Anna Barsi, la presidentessa, e nella sua ferma volontà di dare vita a questa associazione.
Credo che chiunque legga queste pagine sappia chi sono Saioa e Francesco Pio, compagni nella vita e sulla scena, e conosca la loro importanza nel panorama lirico di oggi. Di rilevo non minore sono stati i nomi che li hanno preceduti sul piccolo palcoscenico seravezzino.
Ci fu l’inaugurazione, in una serata di entusiasmo popolare, con Amadi Lagha e Sergio Bologna insieme ad Anna Grotto, Katerina Kotsu e Silvia Pantani. Poi il ricercato, inusuale concerto (bellissimo) voluto da Didier Pieri, ancora con Anna Grotto, per arie da camera di Cesti, Donaudy, Tosti, Mascagni, Cilea e Puccini.
In un pomeriggio elegante ed insolito, Marina Comparato, che ben conosciamo per la colta rarità delle sue scelte, fu interprete raffinata di arie spagnole, o dedicate alla Spagna, di Rossini, Albéniz, Granados, Lorca, Bizet, Falla.
Recentemente è toccato a Mariangela Sicilia e Alessandro Luongo: non ero presente ma so di un entusiasmo alle stelle per il soprano, reduce dal concerto di Capodanno alla Fenice, e per il noto baritono che vive nelle vicinanze di Seravezza.
Saioa Hernández e Francesco Pio Galasso, accompagnati al pianoforte dalla "solita" eccellente Silvia Gasperini, hanno presentato un “programmone” in cui non si sono risparmiati e che, avevano detto, era stato preparato con la stessa cura “come se fosse stato per la Scala”. Ci crediamo; in più noi che “c’eravamo” abbiamo avuto la sensazione che il piccolo teatro fosse il salotto di casa e che quei due grandi nomi si stessero esibendo solo per pochi ospiti; ma forse era davvero così.
Tanti sono stati i momenti di grande intensità, come quando la Saioa ha splendidamente cantato (per la prima volta in pubblico) “Giunge il treno … Dio pietoso” da Risurrezione di Alfano o il suo bis di “Suicidio”: la bella voce ricchissima, luminosa, piena, omogenea. Non di meno entusiasmanti i duetti, da Tosca con “Mario! … Mario! – Son qui” ad Aida con “La fatal pietra”; per non parlare di “In mia mano alfin tu sei”: delirio in sala, ma si sa che Norma smuove sempre gli animi. I due interpreti hanno palesato grande sintonia, un abbandono che pensiamo derivi anche dalla quotidianità, un’intimità che nulla ha di artefatto. Dialogano con noi (li abbiamo vicini vicini), raccontano della gioia di cantare in un posto così raccolto, di riconoscere tra il pubblico volti amici, di avere scoperto questo angolo di mondo; parlano della Spagna, presentando i pezzi di zarzuela con cui chiudono il concerto. “No puede ser”, canta Pio, e la sua bella voce maschia invade la platea; poi un duetto da Dona Francisquita: “il primo che abbiamo cantato assieme”.
Sono chiaramente felici, sorridenti, ormai “di casa” al Teatro delle Scuderie Granducali; noi lo siamo con loro e ci portiamo dietro il ricordo di un concerto entusiasmante unito alla rasserenante esperienza di avere conosciuto due “belle persone”.
Per il 14 febbraio il Circolo ha programmato l’ultimo concerto della stagione con Elisa Balbo e Luca Michieletti: un gran bel finale e ci auguriamo tutti che sia un “arrivederci” al 2025.
La recensione si riferisce al concerto del 21 gennaio 2025.
Marilisa Lazzari