Cassandra | Lidia Fridman |
Thanatos | Melania Giglio |
Ecuba | Giulia Diomede |
Clitemnestra | Chiara Valli |
Agamennone | Matteo Giambiasi |
Taltibio | Francesco Pizzeghello |
Direttore | Petar Matošević |
Regia | Daniele Salvo |
Scene | Danilo Coppola |
Costumi | Daniele Gelsi |
Disegno e luci | Ivan Pastrovicchio |
Ensemble strumentale della Cappella Tergestina |
Dopo “La donna di veleni”, andata in scena lo scorso Febbraio, il Coccia di Novara ha presentato in streaming una nuova produzione di Marco Podda “Cassandra in te dormiva un sogno” su libretto di Daniele Salvo e Giulia Diomede. Originariamente pensato come spettacolo da rappresentare negli ambienti raccolti del foyer, a causa del rinnovato vigore pandemico il lavoro è stato allestito nella platea del teatro in un denso allestimento curato da Daniele Salvo per la regia, Danilo Coppola per la scenografia, Daniele Gelsi per i costumi e Ivan Pastrovicchio per i disegni e le luci.
Come già per “La donna di veleni” abbiamo ritrovato nella nuova partitura la molteplicità stilistica tipica di Podda. Una contaminazione di linguaggi che si esprime in uno spettacolo capace di unire, con forza eloquente, forme differenti come la recitazione in prosa (per le parti di Clitemnestra, Agamennone e Taltibio), il canto lirico e quello naturale memore della tradizione etnica. Un connubio tra fonti distinte che Podda riesce a modulare in un accompagnamento musicale, variabile nell’organico, caratterizzato da una suggestiva linea melodica che commenta la tragica vicenda di Cassandra.
In tempi di pandemia lo spettacolo è stato messo su grazie ad un affiatato lavoro di squadra che ha consentito di preregistrare la base musicale a Triestee a ripensare i costumi, le scene e i trucchi nella prospettiva di riprese in primo piano. Nel raccontare la storia della sfortunata veggente, il regista Daniele Salvo (nonché coautore del libretto) si è concentrato sulle figure femminili indagando, oltre alla protagonista, anche la straziante sorte di Ecuba. Ne è venuta fuori una trama di disperazione, di donne esauste, private di riferimenti familiari, deportate e ridotte in schiavitù da parte dei carnefici dei propri sposi, fratelli e genitori.
Gli scarni elementi scenici disseminati nell’emiciclo della platea (una nave spezzata, alcuni cavalli morti) hanno enucleato la desolazione di una realtà terribile fatta di distruzioni che lasciano sul campo unicamente polvere e fango. Nella squallida rovina silenti figure scure si muovevano amplificando gli stati d’animo dei personaggi. Lo sviluppo emotivo della vicenda, con la distruzione di Troia e la persecuzione dei sopravvissuti, è stata ben scandita dalle penetranti luci di Ivan Pastrovicchio e dalle coinvolgenti proiezioni video. I costumi scuri ideati da Daniele Gelsi hanno contestualizzano la trama evocando la mitologia omerica.
Nell’opera un ruolo di primo piano è stato affidato alla morte, o più correttamente a Thanatos, qui incarnata nell’ancestrale veemenza del canto naturale (a tratti in greco antico) di Melania Giglio la quale, ammantata diun abito da angelo tenebroso, ha mostrato una straordinaria intensità musicale. Il sicuro canto lirico di Lidia Fridman ha impersonato una Cassandra dolente ma lucida nel disincanto di fronte alla propria tragica sorte. Il giovane soprano ha trovato accenti particolarmente vividi e vibranti nella scena finale dell’atto unico quando, davanti alle porte della reggia di Micene, è animata da un’ultima profezia nella quale intravede l’assassinio di Agamennone. Una visione che costerà a Cassandra la vita dopo l’estrema invocazione a Plutone e Persefone, le divinità degli inferi. La recitazione e il canto di Giulia Diomede hanno delineato un’Ecuba caratterizzata dalla forte comunicativa ed umanità. Nonostante fosse stato registrato in precedenza, la base musicale dell’Ensemble strumentale della Cappella Tergestina diretto da Petar Matošević ha accompagnato senza smagliature la serrata narrazione. Dall’opera sarà tratto un film.
La recensione si riferisce alla prima in streaming del 28 Novembre 2020
Lodovico Buscatti