Ernesto | Luca Salsi | |||
Imogene | Sondra Radvanovsky | |||
Gualtiero | Celso Albelo | |||
Itulbo | Francesco Pittari | |||
Goffredo | Emanuele Cordaro | |||
Adele | Anna Maria Sarra | |||
Direttore | Antonino Fogliani | |||
Maestro del Coro | Gea Garatti Ansini | |||
Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo |
Dopo il doppio debutto napoletano (Adelson e Salvini al Conservatorio di S. Sebastiano e Bianca e Gernando al San Carlo), Il pirata segnò l'esordio scaligero del giovane Vincenzo Bellini. Fu un grande successo, con il pubblico travolto dall'impeto autenticamente romantico del lavoro, esaltato dalla particolare cura che il compositore già durante le prove mise per assicurare una efficace resa drammatica.
Viene da ripensare a tutto questo adesso che il San Carlo, dopo che l'opera vi mancava dal 1834, propone in streaming per tutto il mese di febbraio una sua edizione in forma di concerto, con un esito tutto sommato soddisfacente dal punto di vista musicale ma non altrettanto per quello che concerne la sua idea teatrale.
Non è stata solo colpa, naturalmente, della mancanza di scene e costumi: il tono generale era quello di uno svolgimento corretto ma dove ognuno agiva per sé senza interazione fra i protagonisti, nemmeno un minimo gioco di sguardi o di gesti, con un continuo andirivieni fra le quinte e la ribalta che rendeva ancora più meccanica l'esecuzione.
Per quello che si è percepito dall'ascolto, coi limiti di qualunque impianto audio video rispetto alla presenza in teatro, l'orchestra del San Carlo in buona forma ha ben risposto alla lettura ardente, mossa e vitale di Antonino Fogliani, che è tornato nel teatro napoletano dopo oltre dieci anni. Una direzione con una bella varietà di dinamiche e di colori, attenta al carattere dei vari momenti, urgente nella sinfonia, infiammata nel finale primo, accorata nell'introduzione alla scena finale di Imogene (arricchita da un breve filmato in cui la protagonista si aggira con sguardo assente riflessa in uno specchio nei corridoi del teatro)
Il cast era capeggiato da Sondra Radvanosky, all'atteso debutto napoletano. Fin dall'ingresso con la lunga scena che si corona in Lo sognai ferito esangue il soprano mette in mostra una linea di canto precisa grazie a un controllo strettissimo dell'emissione che se da un lato sconfina nella cautela a tratti eccessiva, dall'altro le permette di dominare il ruolo senza sbavature nelle varie escursioni dinamiche. Accenti penetranti, solo un filo monocordi, e un evidente istinto drammatico (che la porterebbe a lasciarsi andare di più se solo trovasse spalla nei colleghi, ma ci sarebbe voluta almeno un'edizione semiscenica) hanno contrassegnato tutta la sua prestazione fino alla celebre scena finale di composta tragicità.
Celso Albelo inizialmente ha destato qualche perplessità per degli acuti sforzati, il timbro prevalentemente nasale, e un fraseggio troppo generico per essere convincente. Man mano il tenore si è mostrato più in forma ed ha mostrato più coinvolgimento, fino a trovare il momento migliore nella sua ultima scena, con una maggiore morbidezza vocale e una tenuta più solida di tutta la linea di canto in Tu vedrai la sventurata.
Ottimo Luca Salsi, un Ernesto che fin dal suo ingresso si è espresso con accenti sicuri e con vocalità dal giusto peso specifico, omogenea e incisiva nei numeri d'insieme.
Molto ben distribuite le altre parti solistiche con Anna Maria Sarra, Adele dalle belle morbidezze vocali, Francesco Pittari che ha prestato la sua solida vocalità a Itulbo, e Emanuele Cordaro, ottimo Goffredo.
Nel Pirata anche il coro è protagonista già dall'inizio durante l'impetuosa tempesta. La compagine sancarliana diretta da Gea Garatti Ansini al netto di qualche momento poco convincente soprattutto quando erano in campo le mezze voci, ha dominato la composita scrittura vocale.
Lo spettacolo resterà in video sul canale Mymovies per tutto il mese di febbraio. Ancora una volta ci si chiede perchè il San Carlo fra tante piattaforme dedicate all'opera non ne scelga una dall'accesso più pratico anche tramite smart TV, ormai il mezzo preferito da molti appassionati per provare a rivivere da casa le emozioni del teatro.
La recensione si riferisce alla rappresentazione registrata il 16 gennaio 2020 e diffusa in streaming a partire dal 5 febbraio.
Bruno Tredicine