Giuseppe Martucci | Notturno n.1, op. 70 |
Pëtr Il'ič Čajkovskij | Sinfonia n.6 in si minore op.74 “Patetica” |
Direttore | Juraj Valčuha |
Orchestra del Teatro di San Carlo |
Il San Carlo aveva già sperimentato la diffusione in streaming dei propri spettacoli aderendo alla piattaforma Opera Vision (sostenuta dalla UE). Vennero diffuse in diretta la Lady Macbethdel distretto di Mzensk (funestata però da problemi tecnici) ed Ermione. In più, sul canale YouTube del teatro già da tempo si trovava qualche registrazione magari non completa di spettacoli passati. Adesso, dopo la recente serata beethoveniana, vi si è aggiunto il più recente concerto dell'Orchestra del Teatro sotto la direzione di Juraj Valčuha, che rientra nell’iniziativa “Aperti nonostante tutto” dell’Anfols, Associazione nazionale delle Fondazioni Lirico Sinfoniche.
Registrato la mattina dello scorso 19 novembre, e diffuso poche ore dopo, in programma c’era il Notturno in si bemolle maggiore op. 70 di Giuseppe Martucci e la Sesta Sinfonia di Pëtr Il'ič Čajkovskij.
Si è trattato di un'altra bella prova dell'orchestra di casa e una nuova testimonianza dell'affiatamento col suo (ancora) direttore stabile. Si era capito che il nuovo sovrintendente Stéphane Lissner intendeva nominare qualcun altro in tale posizione, poi le acque sembrano essersi calmate e dopo una cordiale conversazione fra i due (a proposito di "online", sempre visionabile su alcuni canali YouTube) pare sicuro che Valčuha manterrà un rapporto costante con il podio napoletano.
Rispetto al concerto precedente abbiamo trovato molto affinata la regia, con belle riprese dell'orchestra e dei solisti, e soprattutto del direttore sullo sfondo della sala illuminata solo dai candelabri dei palchi. Addirittura in alcuni momenti della Patetica, le immagini della sala neoclassica in penombra facevano tutt'uno con la musica. In più anche stavolta abbiamo apprezzato, grazie alle riprese frontali, l'espressività e il gesto di Valčuha, pacato e deciso al tempo stesso, e la sua concentrazione a cui niente sfugge.
Il Notturno in sol bem. maggiore op. 70, scritto per pianoforte e trascritto per orchestra dallo stesso autore (ed è questa la forma che viene eseguita più spesso) è la pagina più nota fra le composizioni di Giuseppe Martucci, musicista campano che ebbe l'anomala ambizione di volere liberare il mondo musicale italiano dalla predominanza dell'opera lirica.
Del Notturno Valčuha ci dona una lettura poetica ma ben strutturata e composta, senza abbandoni sentimentali. In mancanza dell'indispensabile ascolto in sala, diciamo che le casse acustiche ci restituiscono precisione nei dettagli sonori, con sentori perfino straussiani specie nella serena malinconia con cui il brano si chiude.
In quanto alla Sesta sinfonia e al suo essere quasi un testamento da parte di Čajkovskij che morì pochissimi giorni dopo la sua prima esecuzione, da un musicista poco incline alla spettacolarità dei sentimenti come Valčuha non c'era da aspettarsi un'esecuzione al calor bianco. Caso mai è stata una resa più introspettiva, nel primo movimento anche l'Allegro non troppo si veste con una sorta di mestizia che resterà anche in sottofondo nei due Allegri. Il coinvolgimento dell'orchestra è costante, le dinamiche sempre controllate e la lettura della sinfonia ha la sua unitarietà che si risolve nel pianissimo finale, che segna quasi una ritrovata pace con un mondo che si osserva già come da lontano.
Il San Carlo ha in programma di diffondere on line altri concerti o spettacoli. Una buona notizia è che verranno coinvolti il Coro (la rossiniana Petite Messe Solemnelle) e il Corpo di ballo (Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi), esibizioni già registrate ma di cui non è stata ancora annunciata la data di messa in onda.
Per tutti questi titoli il Massimo già chiede una donazione sul proprio sito, ma per il futuro Lissner ha già accennato all'idea di chiedere il pagamento di un contributo sia pure dal costo contenuto.
La recensione si riferisce allo streaming diffuso il 19 novembre 2019.
Bruno Tredicine