data: 20 agosto 2024 | |
pianista | Luca Ciammarughi |
ballerino | Giulio Galimberti |
data: 21 agosto 2024 | |
violinista | Elena Martini |
pianoforte | Lisa Amirfeiz |
data: 22 agosto 2024 | |
pianista | Benedetto Lupo |
data: 23 agosto 2024 | |
pianista | Emanuele Delucchi |
baritono | Gabriele Nani |
PROGRAMMA E. Delucchi J. Thomas G. Verdi E. Delucchi G. Donizetti |
Il Capraia Musica Festival è giunto alla sua diciannovesima edizione e, considerato il luogo dove si tiene e dati gli artisti in cartellone, è chiaramente un risultato importante.
Il Festival, creato nel 2006 dalla pianista e organista Maria Grazia Amoruso che ne è tutt'ora direttrice artistica, si svolge in due momenti distinti dando l’opportunità ad appassionati e curiosi di partecipare a due settimane di eventi: la prima a luglio e l’altra ad agosto.
Quest’anno i concerti in cartellone sono stati quindici con artisti del calibro di Pietro De Maria, Benedetto Lupo, Luca Ciammarughi, Emanuele Delucchi, il violinista Pavel Berman in duo con l’inossidabile Riccardo Risaliti, Mario Brunello ed altri ancora. Uno spazio per il jazz è assicurato dalla presenza di uno dei migliori pianisti italiani in questo campo: Antonio Faraò.
Il primo concerto al quale ho assistito è stato quello del pianista Luca Ciammarughi e del ballerino Giulio Galimberti. Uno spettacolo composto da quindici brani eseguiti a gruppi di tre: arie strumentali di Bach confrontate con quelle di altri compositori dal barocco al ‘900 con anche una prima assoluta (molto bella) di Giuseppe D’Amico. Ciammarughi si è peritato di eseguire un programma lungo e complesso con punte assolute (Schubert eccelso) mentre l’ottimo ballerino Galimberti incantava il pubblico con un gesto coreutico molto espressivo ed appropriato al luogo. Una nota frivola ma necessaria: Ciammarughi è stato l’unico ad indossare un impeccabile smoking, camicia con plissé ad allacciatura nascosta, papillon e scarpe di vernice, terminando il concerto, ad onta del caldo, apparentemente fresco come una rosa.
Il giorno successivo è stato il turno di Elena Martini violino e Lisa Amirfeiz al pianoforte. Programma impegnativo: dalla ostica e stupenda sonata di Franck passando per Camille Saint-Saëns Introduzione e rondò capriccioso - op. 28 per concludere con Fritz Kreisler ed il suo Liebesleid.
Questo è un po’ il concerto che mi porto a casa e per la bravura delle due esecutrici e perché vedere due splendide e raggianti ventenni eseguire così bene queste pagine mi ha riempito il cuore. Bis con Oblivion di Piazzolla.
La sera seguente è stata la volta di Benedetto Lupo impegnato in R. Schumann Kinderszenen op. 15; J. Brahms con 3 Intermezzi op. 117 e Fantasien op. 116.
Lupo non ha bisogno di presentazioni ed è anche in questi due autori che dice delle cose meravigliose non tanto per l’esattezza dell’esecuzione ma per quello che esprime eseguendo questi capolavori. In particolare, le sue Kinderszenen hanno catturato il pubblico. Bis con Des Abends brano che, coniugato alla bellezza della serata ammirabile uscendo dopo il concerto, ha reso il tutto stupendo.
Ho concluso la mia permanenza al Festival assistendo al concerto che vedeva impegnati Emanuele Delucchi al pianoforte ed il baritono Gabriele Nani.
A tutta prima sulla carta ero perplesso dallo strano programma (vedi locandina), invece mi sbagliavo alla grande. Lode a Delucchi e come pianista e come compositore e lode anche allo svettante Gabriele Nani che ha trovato accenti straordinari piegando il canto ad una espressività austera ma per nulla noiosa. La cantata Il conte Ugolino (con i suoi quasi 20 minuti) è stato un vero grande punto di arrivo chiuso con un saettante la (non scritto) talmente bello, timbrato ed insolente che sicuramente avrebbe apprezzato anche Donizetti.
La recensione si riferisce ai concerti del 20, 21, 22 e 23 agosto 2024.
Michele Beretta