autore | Micaela Magiera |
editore | Artestampa |
numero pagine | 227 |
prima edizione | giugno 2018 |
prezzo di copertina | 18 € |
“La bambina sotto il pianoforte” edito da Artestampa e finito di stampare nel giugno 2018 è il libro con cui Micaela Magiera, figlia di Mirella Freni e Leone Magiera, descrive la vita dei suoi genitori e dello “zio” Luciano Pavarotti, dall’infanzia sino al successo artistico. Ed il sottotitolo descrive perfettamente il contenuto del volume in questione: “Storie d’amore e di musica nella Modena di Mirella Freni, Leone Magiera e Luciano Pavarotti”.
Un libro scritto benissimo, appassionante ed avvincente quanto un romanzo. Del resto, le vite di chi nacque negli anni che precedettero la Seconda Guerra Mondiale potrebbero facilmente appartenere a dei personaggi romanzeschi: la paura, i bombardamenti, le difficoltà economiche ed un’educazione lontana anni luce da quella che viene impartita oggi ai giovani.
Uno splendido spaccato di due epoche vicine ma anche tanto diverse: la prima sovrapponibile agli anni della guerra e quella successiva con la contagiante positività che sfocerà negli anni del boom economico; gli anni in cui la nostra vecchia e cara Lira, come scrive puntualmente Micaela Magiera nel libro, veniva considerata la moneta più solida d’Occidente.
Una lettura che, per chi come me è nato in quegli anni gioiosi del boom economico, si legge con una punta di nostalgia. La Bianchina di Leone Magiera, la successiva Opel Kadett, la Fort Cortina di Luciano Pavarotti: quanti bei ricordi; quando i viaggi, anche di poche centinaia di chilometri, erano autentiche avventure e si partiva da casa con i panini con cui ristorarsi durante le necessarie soste.
La perfetta ricostruzione dei primi anni di vita di Mirella Freni, Leone Magiera a cui si aggiunge successivamente quella di Luciano Pavarotti, per questioni anagrafiche è stata effettuata dall’autrice sulla base dei racconti dei propri genitori. Per altro è descritta benissimo e, a partire dall’adolescenza dei due protagonisti, è arricchita di alcuni estratti tratti dalle lettere che i due giovani fidanzatini si scrivevano.
Invece, a partire dalla fine degli anni ’50, il racconto è quasi totalmente frutto del ricordo di quella bambina sotto il pianoforte che è anche titolo del libro; la piccola Micaela con la sua privilegiata ed imparzialissima visuale. I primi anni di carriera dei propri genitori e di quello che per lei era lo zio Luciano, sono vissuti in prima persona. In particolar modo i primi sacrifici dati dal distacco dei genitori per le trasferte di lavoro, inizialmente da parte di entrambi, ma poi soprattutto da parte di mamma Mirella.
Fra i tanti pregi di questo libro forse il più grande è l’obbiettività. Dal racconto di Micaela traspare tutto l’amore profondo per entrambi i genitori ma non fa sconti a nessuno dei due. Per carità, se vogliamo si tratta di piccole cose, ma le scrive con la massima serenità. Un esempio su tutti: le ragioni che portarono Mirella Freni al fiasco della Traviata diretta da Herbert von Karajan nel 1964.
Un libro scritto con dovizia di dettagli dove tutto è ben spiegato e documentato. Moltissimi sono gli aneddoti curiosi e tanti quelli divertenti: le fughe dagli aerei da parte di Leone Magiera sono un autentico spasso. Bellissime le foto, moltissime delle quali assolutamente inedite.
Una lettura che consigliamo a tutti gli appassionati d’opera ma anche a chi semplicemente è interessato, seguendo le parole di Micaela Magiera, ad aprire una finestra ideale su uno dei periodi più belli vissuti dalla nostra splendida Italia.
Danilo Boaretto