Heinrich del Vogler | Goran Jurić |
Lohengrin | Michael König |
Elsa von Brabant | Simone Schneider |
Friederich von Telramund | Martin Gantner |
Ortrud | Okka von der Damerau |
Der Heerufer des Königs | Shigeo Ishino |
Vier Edle | Torsten Hofmann |
Heinz Göhrig | |
Andrew Bogard | |
Michael eister | |
Vier Edelknaben | Elisabeth von Stritzky |
Heike Beckmann | |
Simone Jackel | |
Jie Zhang | |
Direttore | Cornelius Meister |
Regia | Árpád Schilling |
Scene | Raimund Orfeo Voigt |
Costumi | Tina Kloempken |
Luci | Tamás Bányai |
Maestro del Coro | Manel Pujol |
Orchestra e Coro dell'Opera di Stoccarda | |
Registrazione in HD dall'Opera di Stoccarda dell'Ottobre 2018 | |
2 DVD | |
Ed. BelAir Classiques |
Un intramontabile classico dell’opera romantica tedesca in un teatro dalla consolidata tradizione wagneriana. Il Lohengrin messo in scena e registrato nell’ottobre 2018 alla Staatsoper di Stoccarda è stato racchiuso in un cofanetto con due dvd per tutti gli appassionati del grande compositore di Lipsia.
Una direzione discreta e sempre attenta, caratterizzata dalla necessaria delicatezza durante l’ouverture, si apre in un respiro maestoso e commovente, come se una nebbia malinconica si sprigionasse dal canto stesso dei solisti. L’interpretazione di questo Lohengrin affascina dall’inizio alla fine, soprattutto per i meriti di Cornelius Meister, il direttore musicale della Staatsorchester Stuttgart. Un tocco morbido, quasi incantato, è quello che richiede agli archi, mentre intensifica all’occorrenza il calore degli ottoni. Il suono denso dell'orchestra, splendido e fluido, esalta la teatralità dell'opera.
Il Lohengrin di Michael König si fonde perfettamente in questo flusso scorrevole, mostrando sicurezza e movimenti disinvolti. L’Elsa di Simone Schneider dà l’impressione di commuoversi del proprio canto toccante e vibrante, così intriso di tristezza inconsolabile, trovando anche accattivanti espressioni di spontaneità che rendono il suo personaggio perfetto per la naturalezza con cui si inserisce nella scarna scenografia presente sul palco. Il Federico di Telramondo di Martin Gantner, un baritono chiaro e solido, simboleggia un uomo di potere ormai caduto, una figura terribilmente contemporanea. Ortruda è molto ben interpretata da Okka von der Damerau, che trasmette la natura demoniaca della donna con squillanti acuti e un fraseggio serrato da cui emerge più arroganza che astuzia. L’Enrico di Goran Jurić, invece, è un uomo che controlla la situazione con sicurezza e il suo timbro scuro si adatta perfettamente al carattere del personaggio. Infine, il formidabile araldo del re di Shigeo Ishino ha un portamento sicuro e una determinazione che raramente si ritrovano in questo ruolo secondario. Questo baritono giapponese rappresenta davvero un valore aggiunto alla Staatsoper di Stoccarda in quest’occasione.
Le scelte del registra ungherese Árpád Schilling cercano di staccarsi dagli allestimenti più classici che sovente caratterizzano quest’opera. Quella che dipinge è una società popolata da persone senza qualità, in cui anche l’eroe portatore di salvezza non emerge dalla mediocrità generale. I toni scuri che dominano gran parte dello spettacolo vanno a creare un forte contrasto cromatico con il popolo, abbigliato in maniera moderna con colori sgargianti, che in un certo senso vanno a sottolineare il ruolo rilevante della massa, elevandolo tra i protagonisti della narrazione. Tra gli altri espedienti originali forse non è proprio felice l’idea di proporre sul palco giocattoli e pupazzi a forma di cigno di varie dimensioni, anche se l’intenzione è quella di simboleggiare la ricerca di salvezza di Elsa, sempre più intensa con l’evolversi del racconto. In ogni caso, anche se non risulta tra i più efficaci o memorabili, l'allestimento non mette in ombra la parte musicale che ha garantito allo spettacolo un grande successo e che può essere apprezzata anche in questa registrazione.
Emanuele Lavizzari