Soprano | Lucia Porri |
Mezzosoprano | Maria Lucia Bazza |
Baritono | Pierluca Porri |
Clarinetto e Clarinetto basso | Stefano Ongaro |
Piano | Paolo Lazzarini |
Proscenio-Ensemble | |
EAN Code: 0746160911304 | |
Edition: Da Vinci Classics | |
Formato: 1 CD | |
Anno di pubblicazione: 2020 |
Il recital a tre voci Ô doux printemps d’autrefois propone una riscoperta del repertorio ottocentesco di arie e Lieder che prevedono l’accompagnamento di pianoforte e clarinetto. L’operazione tuttavia si può definire riuscita solo per metà, dato che sia l’ascolto sia il booklet stesso del CD sollevano delle perplessità.
Già nel booklet che presenta il programma del recital emergono alcuni dubbi: sebbene il disco sia incentrato su arie concepite per pianoforte e clarinetto, e venga specificato dalle note introduttive di Lucia Porri (una delle voci soliste) che scopo del disco è quello di cercare di riprodurre i suoni dello strumento combinato con altri registri vocali come quello del clarinetto basso, viene riportato che alcuni brani non sono stati concepiti per questi due strumenti in particolare, ma per corno e violoncello. L’adattamento di questi brani, avvenuto ad opera del bravissimo clarinettista Stefano Ongaro, non è comunque sgradevole all’ascolto, ma se lo scopo del recital era quello di riscoprire brani musicali concepiti per questo strumento viene da chiedersi il perché non ne siano stati cercati altri scritti appositamente per clarinetto invece di adattare le presenti composizioni..
Lo stesso trio di voci non si presenta ben amalgamato: quella di Lucia Porri, soprano, poco voluminosa e omogenea non rende bene in questo repertorio ottocentesco, e a tratti sembra in affanno soprattutto nella tessitura dei due brani di Donizetti, «Tibi soli peccavi» dal Miserere in sol minore e la romanza «Dirti addio». Discorso simile per il baritono Pierluca Porri, cui spetta l’esecuzione del brano che dà il titolo al recital, un’elegia di Jules Massenet, dove esibisce uno strumento vocale un po’ sfocato negli acuti. Molto meglio invece la prestazione di Maria Lucia Bazza, mezzosoprano, che esibisce un registro acuto molto luminoso e un registro grave ben saldo: peccato solo le siano riservati solamente due brani nel recital, la romanza “I Lai” del compositore catalano Mariano Obiols, allievo di Mercadante, e “L’usignolo prigioniero” di Heinrich Proch, in cui il clarinetto imita il lamentoso canto dell’animale in gabbia.
Benissimo l’accompagnamento di Stefano Ongaro al clarinetto e al clarinetto basso e di Paolo Lazzarini al pianoforte.
Martino Pinali