Concerto sinfonico diretto da Daniele Gatti sul podio della Sala Mehta sabato 16 marzo ore 20. In programma composizioni di Haydn, Hindemith e Wagner.
Ad appena ventiquattr’ore di distanza dalla prima del Don Pasquale di Gaetano Donizetti, in programma il 15 marzo in Sala Grande, il maestro Daniele Gatti, insieme all’Orchestra del Maggio, si ‘trasferisce’ in Sala Zubin Mehta per il concerto sinfonico previsto per sabato 16 marzo alle ore 20. Sui leggii dell’Orchestra un programma che abbraccia quasi due secoli di musica: in apertura una delle più conosciute composizioni di Franz Joseph Haydn, la Sinfonia n. 44 in mi minore, nota come Trauer-Symphonie (Sinfonia funebre), composta intorno agli inizi degli anni ’70 del 1700 e pensata in primo luogo alle esecuzioni nelle sfarzose dimore dei principi Esterházy, della cui orchestra Haydn era maestro di cappella. Il sottotitolo Trauer-Symphonie, con cui oggi è conosciuta, non è però autografo, in quanto è stato probabilmente aggiunto tempo dopo l’epoca di composizione della sinfonia; secondo alcuni deriva forse da una volontà espressa dallo compositore di volerla eseguita durante il suo funerale.
Segue la suite Nobilissima visione, di Paul Hindemith: l’ispirazione venne al compositore di Hanau nel periodo in cui egli era proprio a Firenze, dove rimase profondamente colpito dagli affreschi di Giotto nella Chiesa di Santa Croce, in particolar modo da quelli raffiguranti San Francesco d’Assisi. Nobilissima visione, che nasce come balletto, andò in scena per la prima volta a Londra nell’estate del 1938: subito Hindemith ne estrasse la suite che fu presentata a Venezia, diretta dallo stesso compositore, nel settembre dello stesso anno.
Chiude il concerto Karfreitagszauber (L’incantesimo del Venerdì Santo) – un affresco musicale che descrive il risveglio della natura con il primo sole della mattina – ed estratto dal Parsifal, ultimo capolavoro di Richard Wagner andato in scena per la prima volta nel luglio del 1882 al Festival di Bayreuth diretto da Hermann Levi ma rimasto inedito negli altri teatri europei fino all’alba del 1914.
Comunicato Stampa