Oksana Lyniv, Direttore musicale del Teatro Comunale di Bologna, in attesa di tornare a Bayreuth per Der fliegende Holländer sta lavorando a un nuovo progetto musicale nella città felsinea. Le abbiamo rivolto qualche domanda.
Prima di raccontarci del progetto in onore di Respighi, ci dica dei suoi primi passi da giovane musicista in Ucraina.
Provengo da una famiglia musicale, mio papà è maestro del coro e quindi sono cresciuta in un ambiente musicale. La mia decisione di diventare direttrice d’orchestra è nata tra i 16 e i 18 anni grazie alla mia esperienza con le orchestre giovanili formate da studenti, ed essendo riuscita a realizzare un mio sogno di gioventù voglio essere anche un modello per i giovani per invogliarli a realizzare e portare avanti i loro sogni.
Com’è stato lavorare fianco a fianco con Kirill Petrenko ora, tra le altre cose, direttore musicale dei Berliner Philharmoniker?
La mia esperienza alla Bayerische Staatsoper con Kirill Petrenko è stata una delle più formative per gli sviluppi futuri della mia carriera. Potendo assistere a tutte le prove e alle recite ho imparato tantissimo e quando ero lì ho fatto anche i miei primi debutti internazionali che mi hanno aperto tante porte.
Lei, nel 2021, è stata la prima donna a dirigere a Bayreuth. Immagino che sia stata una grande soddisfazione, ma ci dica qualcosa di più.
Il mio debutto al Festival di Bayreuth ha un significato molto simbolico in quanto sono stata la prima donna a dirigervi dopo 145 anni. La responsabilità è stata grandissima sia nei confronti della storia in generale sia per il preciso momento storico che stavamo vivendo in quel frangente temporale, ovvero la pandemia. È stata una sfida dal punto di vista tecnico. L’acustica del Festspielhaus, col golfo mistico e la buca nascosta, è già una sfida in sé ed è stata aggravata dal distanziamento obbligatorio dovuto al Covid, per cui il coro era posto in un’altra sala, tutto doveva essere collegato e sincronizzato nei minimi dettagli. Ho sentito quindi una forte responsabilità e ho voluto che fosse un successo duraturo nel tempo. E infatti mi hanno invitato anche per l’anno successivo e vi tornerò anche questa estate.
Veniamo ora al Festival Respighi. Come definirebbe la musica e lo stile del compositore bolognese?
Finora ho diretto pochi brani di Respighi: due Suite, per l’esattezza quella degli Uccelli e la III delle Antiche arie e danze, che eseguiremo anche in Piazza Maggiore. Sono molto interessata alle opere sinfoniche per la loro ricchezza di colori e brillantezza e per il loro forte carattere italiano.
Come nasce la collaborazione con Maurizio Scardovi e Musica Insieme sul Festival Respighi Bologna?
Sono molto contenta di essere stata coinvolta in questo progetto dal Sindaco come rappresentante del Teatro Comunale di Bologna e ho seguito con approvazione la sua volontà di creare un progetto che unisse le maggiori istituzioni musicali della città. Apprezzo anche l’iniziativa di Maurizio Scardovi di rilanciare questo compositore bolognese e con lui tutta quella musica italiana che per troppo tempo è stata sottovalutata e trascurata dai cartelloni. È un progetto di recupero di una grande fetta della storia e della musica di Bologna, città dal grande passato musicale che bisogna assolutamente ricollegare al presente. Inoltre bisogna dare carattere internazionale al Festival Respighi Bologna, in modo da sviluppare un festival dal carattere forte.
È la prima volta che l’Orchestra del Conservatorio viene diretta dal Direttore musicale del Teatro Comunale: come affronterà questo impegno, che la vede come sempre in prima linea per la promozione dei giovani talenti?
Lo affronterò con grande entusiasmo perché il Conservatorio è il primo passo verso la carriera e poter contribuire alla preparazione di giovani e brillanti musicisti che un domani potrebbero arricchire le file dell’Orchestra del Teatro Comunale mi pare una bella iniziativa.
Dirigerà in Piazza Maggiore per la prima volta ed è anche la prima volta che l’Orchestra del Conservatorio suona in Piazza Maggiore, una serie di debutti intorno a Ottorino Respighi che rendono questo evento straordinario: che augurio formulerebbe al Festival Respighi Bologna?
Penso che sia una bellissima iniziativa creare un ponte tra passato e futuro. I giovani sono il futuro e questa iniziativa piacerebbe di certo a Respighi, al quale i giovani e la loro formazione stavano tanto a cuore. Dunque faccio un grande in bocca al lupo a noi.
Come proseguirà la sua collaborazione con Musica Insieme in futuro?
Parliamo già di una collaborazione anche per il prossimo anno e per me sarà molto interessante scoprire nuovi repertori.
Bene, allora in bocca al lupo!
Grazie a lei e un saluto ai tanti lettori di OperaClick.
Paolo Bullo