"Beh più ancora in Gioconda perchè è opera in cui se non dai senso alle frasi ma ti limiti a cantarla in forte senza alcun fraseggio, diventa una noia mortale, perchè Ponchielli non è Verdi, che nella sua assoluta grandezza corre anche da solo..."
Ho letto il commento di Steccanella sulla replica di Tosca cantata dalla Hernadez (non c'ero, spero di farcela il 2 gennaio). Mi ritrovo perfettamente, stando al mo precedente ascolto, sulle sue impressioni sull'eccellenza di Chailly, Salsi, Meli. Resto curioso di ascoltare Hernandez, che molto mi piacque in Attila, ma della quale ho avuto qualche dubbio - speculare a quanto scritto da Steccanella - su quanto ha cantato durante il recente recital-Domingo, proprio in rapporto al "canto forte senza fraseggio": il dubbio è venuto anche a me. Peraltro, a proposito di Gioconda, ricordo i commenti unanimemente positivi che ne accompagnarono l'interpretazione data, a suo tempo, nei teatri dell'Emilia Romagna, se non sbaglio è proprio l'opera che l'ha lanciata, l'ingaggio alla Scala per quel ruolo è, in teoria, sensato. Non ci resta che attendere.
marco vizzardelli
Tosca alla Scala, 7 dicembre 2019
- Martino Badoéro di Sanval
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Re: Tosca alla Scala, 7 dicembre 2019
Io serbo ottimi ricordi della Hernandez, ascoltata sia in Attila alla Scala, sia in Tosca cantata in Arena l'ultima stagione.
Non posso credere che un fatto del genere sia accaduto in un posto così tranquillo come Cabot Cove...
- Amfortas_Genova
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Re: Tosca alla Scala, 7 dicembre 2019
Sicuramente alla Hernandez manca quel pizzico di sabbia magica che la Netrebko riesce sempre a mischiare alla polvere del palcoscenico. È un soprano drammatico molto ‘solido’ in ogni caso.
Come anticipato da Marco, ho trovato l’insieme eccezionale. Su tutti mi ha emozionato Meli e sottoscrivo il commento di Steccanella.
Regia tradizionale con tanti movimenti, dinamica senza perdere eleganza. Ora vediamo cosa farà Livermore a Genova: a gennaio diventerà direttore del Teatro Nazionale di prosa. Mi dicono che lascerà l’opera per un po’ e cercherà di portare a termine un progetto cinematografico. Alla Scala sembrava di essere già al cinema, in ogni caso.
Come anticipato da Marco, ho trovato l’insieme eccezionale. Su tutti mi ha emozionato Meli e sottoscrivo il commento di Steccanella.
Regia tradizionale con tanti movimenti, dinamica senza perdere eleganza. Ora vediamo cosa farà Livermore a Genova: a gennaio diventerà direttore del Teatro Nazionale di prosa. Mi dicono che lascerà l’opera per un po’ e cercherà di portare a termine un progetto cinematografico. Alla Scala sembrava di essere già al cinema, in ogni caso.
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- paperino
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Re: Tosca alla Scala, 7 dicembre 2019
Mi ritrovo molto con quello che scrive Steccanella. Avevo espresso qualche riserva sullo Scarpia di Salsi sia in una Tosca parigina dello scorso giugno, sia a seguito della visione televisiva del 7 dicembre. Ieri pomeriggio invece l'ho trovato non solo in gran forma dal punto di vista vocale ma anche interprete del tutto convincente. Molto bene Meli. Chi aspetta a gloria La vista mi costasse e Vittoria! come se fossero i momenti topici di Cavaradossi può rimanere parzialmente deluso, ma raramente ho sentito il tenore ligure così prodigo di sfumature e di sottigliezze di fraseggio come in questo caso. E poi la voce è sempre bellissima e sonora. La Hernandez è stata brava ma poco coinvolgente e con dinamica piuttosto limitata. Trovo anche che questa Tosca sia stata forse la migliore prova di Chailly da quando è a capo dei complessi scaligeri, mentre dal punto di vista visivo abbiamo uno spettacolone a momenti anche eccessivo ma con punte di coinvolgente teatralità.
La conversazione languiva, come sempre d'altronde quando si parla bene di qualcuno (Laclos/Poli).