Manon di Massenet al Regio di Torino
- michele_gallo_55
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Manon di Massenet al Regio di Torino
Un altro trittico, questa volta non di Puccini, ma di Manon: al Regio di Torino di scena questa occasione unica di amare Manon, non come sfuggente coquette ricca di bellezza, fascino e gioventù, ma come mito tragico.
Dall'abate Prevost ad Aubert, Massenet e Puccini. Manon, Manon, Manon assieme, questa domenica quella di Massenet.
Le tre Manon in musica non sono fedeli a Prevost, ma non lo tradiscono.
Questa produzione del Regio, in scena con la regia di Arnaud Bernard, regista di tutte le tre Manon, non tradisce Massenet al di là di qualche punto di distacco, riuscendo a dare all'opera uno spessore ed una vitalità per me sorprendenti.
Il filo conduttore delle tre regie, come si legge nelle presentazioni, è il cinema francese "classico".
Questa di Massenet si sposa con "La Veritè" di Clouzot e con la icona di una miracolosa Brigitte Bardot nei suoi vent'anni, in questa occasione di sorprendente bravura.
Devo dire di essermi preparato vedendo in anticipo il film, che non conoscevo e che mi ha profondamente affascinato (ne consiglio la visione, in streaming si può trovare). Ho ritrovato al Regio fili comuni e coerenti, al punto di convincermi che Clouzot per questo film del '61 non possa che essersi riferito anche qui in qualche modo alla Manon con uno sviluppo certamente originale e diverso.
Arnaud Bernard, con un' intelligente integrazione di frammenti del film, proiettati in scena nei preludi e cambi di scena, ha ricostruito meravigliosamente il filo drammatico della partitura con ampia coerenza e grande profondità.
Grazie alla suggestione di impatto fortissimo della parte musicale - Massenet dovrebbe essere più rappresentato nei nostri teatri - alla fine non si sa bene se si è amato e sofferto per Manon oppure per il broncio irresistibile di quella donna meravigliosa sullo schermo.
Una produzione che, nella mia inutile opinione, fà di questa Manon una delle migliori opere della stagione corrente nei cartelloni nazionali.
Per gli indecisi che ci stanno pensando, se ci sono altre rappresentazioni, il mio suggerimento è di non lasciarsela sfuggire. Dispiace che questa domenica il Regio non fosse pienamente riempito come la qualità della produzione avrebbe fatto pensare.
Sulla parte musicale solo poche note, le recensioni competenti non mancano: la protagonista Ekaterina Bakanova è stata per me all'altezza della scommessa difficile di "fare cantare la Bardot" in scena come Manon, non solo per indiscutibili qualità attoriali e presenza scenica, ma per una linea di canto convincente, per fraseggio ed espressività, per colore. Il protagonista maschile Atalla Ayan ha risolto la sua difficile parte in modo per il mio sentire più che apprezzabile, personalmente avrei preferito una profondità più drammatica per una voce che invece nelle tessiture acute perdeva di densità. La direzione del torinese Evelino Pidò, l'orchestra ed il coro del Regio sono stati impeccabili e mai prevaricanti sul canto dei solisti, per un insieme di forte impatto emotivo.
Dall'abate Prevost ad Aubert, Massenet e Puccini. Manon, Manon, Manon assieme, questa domenica quella di Massenet.
Le tre Manon in musica non sono fedeli a Prevost, ma non lo tradiscono.
Questa produzione del Regio, in scena con la regia di Arnaud Bernard, regista di tutte le tre Manon, non tradisce Massenet al di là di qualche punto di distacco, riuscendo a dare all'opera uno spessore ed una vitalità per me sorprendenti.
Il filo conduttore delle tre regie, come si legge nelle presentazioni, è il cinema francese "classico".
Questa di Massenet si sposa con "La Veritè" di Clouzot e con la icona di una miracolosa Brigitte Bardot nei suoi vent'anni, in questa occasione di sorprendente bravura.
Devo dire di essermi preparato vedendo in anticipo il film, che non conoscevo e che mi ha profondamente affascinato (ne consiglio la visione, in streaming si può trovare). Ho ritrovato al Regio fili comuni e coerenti, al punto di convincermi che Clouzot per questo film del '61 non possa che essersi riferito anche qui in qualche modo alla Manon con uno sviluppo certamente originale e diverso.
Arnaud Bernard, con un' intelligente integrazione di frammenti del film, proiettati in scena nei preludi e cambi di scena, ha ricostruito meravigliosamente il filo drammatico della partitura con ampia coerenza e grande profondità.
Grazie alla suggestione di impatto fortissimo della parte musicale - Massenet dovrebbe essere più rappresentato nei nostri teatri - alla fine non si sa bene se si è amato e sofferto per Manon oppure per il broncio irresistibile di quella donna meravigliosa sullo schermo.
Una produzione che, nella mia inutile opinione, fà di questa Manon una delle migliori opere della stagione corrente nei cartelloni nazionali.
Per gli indecisi che ci stanno pensando, se ci sono altre rappresentazioni, il mio suggerimento è di non lasciarsela sfuggire. Dispiace che questa domenica il Regio non fosse pienamente riempito come la qualità della produzione avrebbe fatto pensare.
Sulla parte musicale solo poche note, le recensioni competenti non mancano: la protagonista Ekaterina Bakanova è stata per me all'altezza della scommessa difficile di "fare cantare la Bardot" in scena come Manon, non solo per indiscutibili qualità attoriali e presenza scenica, ma per una linea di canto convincente, per fraseggio ed espressività, per colore. Il protagonista maschile Atalla Ayan ha risolto la sua difficile parte in modo per il mio sentire più che apprezzabile, personalmente avrei preferito una profondità più drammatica per una voce che invece nelle tessiture acute perdeva di densità. La direzione del torinese Evelino Pidò, l'orchestra ed il coro del Regio sono stati impeccabili e mai prevaricanti sul canto dei solisti, per un insieme di forte impatto emotivo.
Ultima modifica di michele_gallo_55 il 16 ott 2024 10:09, modificato 1 volta in totale.
MGL
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Re: Manon Lescaut di Massenet al Regio di Torino
Ogni tanto una buona notizia,
la RAI trasmetterà le sere del 24, 25, 26 ottobre le tre serate del Regio dedicate alle varie versioni di Manon.
Così detto in un veloce trailer, su Rai5.
la RAI trasmetterà le sere del 24, 25, 26 ottobre le tre serate del Regio dedicate alle varie versioni di Manon.
Così detto in un veloce trailer, su Rai5.
- mario
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Re: Manon Lescaut di Massenet al Regio di Torino
ottimocabaletta64 ha scritto: ↑15 ott 2024 12:43Ogni tanto una buona notizia,
la RAI trasmetterà le sere del 24, 25, 26 ottobre le tre serate del Regio dedicate alle varie versioni di Manon.
Così detto in un veloce trailer, su Rai5.
- UltrasFolgoreVerano
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Re: Manon Lescaut di Massenet al Regio di Torino
Mi aggrego, così almeno possiamo sminuire il Puccini di questa sua sopravvalutata Manon. Non dico che quella di Auber possa essere migliore, ma quella massenetiana la surclassa di brutto.mario ha scritto: ↑15 ott 2024 13:06ottimocabaletta64 ha scritto: ↑15 ott 2024 12:43Ogni tanto una buona notizia,
la RAI trasmetterà le sere del 24, 25, 26 ottobre le tre serate del Regio dedicate alle varie versioni di Manon.
Così detto in un veloce trailer, su Rai5.
E non si azzardi nessun a farmi cacciar dal forum.
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- Iscritto il: 17 mag 2014 11:01
Re: Manon Lescaut di Massenet al Regio di Torino
Ti caccio immediatamente dal forum. E' necessario che ru lo abbandoni.
Siano immantinente chiamati gli infermieri per l'utente Ultras
Fermatelo
marco vizzardelli
Siano immantinente chiamati gli infermieri per l'utente Ultras
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marco vizzardelli
- Tebaldiano
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- Iscritto il: 16 gen 2004 16:17
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Re: Manon Lescaut di Massenet al Regio di Torino
Mi pare non esatto il nome del topic, visto che 'opera di Massenet si chiama semplicemente Manon.
- michele_gallo_55
- Messaggi: 421
- Iscritto il: 06 set 2022 15:13
Re: Manon Lescaut di Massenet al Regio di Torino
Grazie per la precisazione, ho provveduto alla correzioneTebaldiano ha scritto: ↑15 ott 2024 18:10Mi pare non esatto il nome del topic, visto che 'opera di Massenet si chiama semplicemente Manon.
MGL
- Tebaldiano
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- Iscritto il: 16 gen 2004 16:17
- Località: Toscana
Re: Manon Lescaut di Massenet al Regio di Torino
Grazie a temichele_gallo_55 ha scritto: ↑16 ott 2024 10:09Grazie per la precisazione, ho provveduto alla correzioneTebaldiano ha scritto: ↑15 ott 2024 18:10Mi pare non esatto il nome del topic, visto che 'opera di Massenet si chiama semplicemente Manon.
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- Iscritto il: 19 mar 2023 09:05
Re: Manon di Massenet al Regio di Torino
Vista mercoledì col secondo cast, purtroppo in una sala semivuota. Continuo a non capire perché tutti si lamentino dei cartelloni coi soliti titoli e quando un teatro propone una vera operazione culturale con opere meno conosciute il pubblico latiti. Ma poi meno conosciute, stiamo parlando di Massenet!...
Concordo totalmente con michele_gallo_55, l'opera è meravigliosa e ho trovato ottima la direzione. Martina Russomanno pur con qualche incertezza è stata una Manon convincente e ottima attrice. Il Des Grieux di Andrei Danilov potente e generoso.
Molto riuscita l'idea registica di compenetrare spezzoni cinematografici a musica e opera, e recitano tutti compreso il coro. Ero con amiche non melomani e ne sono uscite entusiaste.
E comunque è stato dimostrato che sbucciare patate al Regio provoca meno scalpore che affettare zucchine alla Scala.
AM
Concordo totalmente con michele_gallo_55, l'opera è meravigliosa e ho trovato ottima la direzione. Martina Russomanno pur con qualche incertezza è stata una Manon convincente e ottima attrice. Il Des Grieux di Andrei Danilov potente e generoso.
Molto riuscita l'idea registica di compenetrare spezzoni cinematografici a musica e opera, e recitano tutti compreso il coro. Ero con amiche non melomani e ne sono uscite entusiaste.
E comunque è stato dimostrato che sbucciare patate al Regio provoca meno scalpore che affettare zucchine alla Scala.
AM
- UltrasFolgoreVerano
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Re: Manon di Massenet al Regio di Torino
Inappuntabile!Alcina ha scritto: ↑20 ott 2024 09:30Vista mercoledì col secondo cast, purtroppo in una sala semivuota. Continuo a non capire perché tutti si lamentino dei cartelloni coi soliti titoli e quando un teatro propone una vera operazione culturale con opere meno conosciute il pubblico latiti. Ma poi meno conosciute, stiamo parlando di Massenet!...
Purtroppo certi loggionisti sono la rovina della lirica … non è un caso che un fuoriclasse come Kosky, per citare un esempio, non abbia ancora debuttato un suo spettacolo scaligero.
Lo trovo semplicemente retrogrado, se si pensa che vengono ancora allestite messinscene vetuste di Zeffirelli e Pizzi.