Concerto straordinario |
Alexandra Conunova - violino |
Lunedì 19 dicembre 2016 |
Johann Sebastian Bach (1685-1750) |
Partita n. 2 per violino solo in re minore BWV 1004 |
1. Allemanda |
2. Corrente |
3. Sarabanda |
4. Giga |
5. Ciaccona |
Niccolò Paganini (1782-1840) |
dai 24 Capricci op.1 |
n.15 in mi minore - Posato |
n.16 in sol minore - Presto |
n.24 in la minore. Tema con variazioni - Quasi presto |
Eugène Ysaӱe (1858-1931) |
Sonata in la minore op.27 n.2 "Obsession" dedicata a Jacques Thibaud |
1. Obsession - Prelude. Poco vivace |
2. Malinconia. Poco lento |
3. Danse des ombres - Sarabande |
4. Les Furies - Allegro |
A volte può accadere di andare ad ascoltare un concerto e di trovarsi a vivere una vera e propria esperienza che coinvolge, travolge e sconvolge. È avvenuto a Trieste, nella Sala Tergeste dell’Hotel Savoia Excelsior, durante il pomeriggio che Fedra Florit, Direttore Artistico della Chamber Music Trieste, ha pensato di proporre in occasione dei tradizionali auguri natalizi per soci e amici. Alla sua realizzazione hanno contribuito Banca Mediolanum e l’InCE (Iniziativa Centro Europea) e lo si evidenzia qui perché quel che appare ha un tono diverso dalla semplice e sempre importante sponsorizzazione: si percepisce un’aria di mecenatismo convinto, un legame di fiducia reciproca.
Il programma ha unito pagine create da compositori che furono tra l’altro anche grandi violinisti, provenienti da paesi diversi e viventi in periodi storici distanti fra loro: Johann Sebastian Bach, Niccolò Paganini ed Eugène Ysaӱe. Si può quasi trascurare il fatto che i brani scelti richiedano doti virtuosistiche d’eccezione, perché con la violinista Alexandra Conunova la questione è ben più complessa: le sue doti tecniche di livello altissimo le permettono di misurarsi con i passi più arditi mostrando una naturalezza sorprendente ed il violino, un Santo Serafino costruito a Venezia nel 1735 messole a disposizione dal Deutsche Stiftung di Hannover, non è con lei soltanto in simbiosi unica, ma diventa soggetto di dialogo profondo, frutto di un legame raro ed incantevole. La musica diventa così sensuale, densa, vivace e gli accordi sono vere e proprie voci che cantano assieme in una polifonia perfetta; i discorsi che si susseguono uno dentro l’altro rendono consapevoli dell’Interezza.
La sua interpretazione è al contempo rigorosa e originale, modellata con una libertà che colpisce pur restando fedele, quasi traendo l’essenza, un distillato dell’intero discorso fatto dagli autori e soprattutto con la Partita n.2 per violino solo in re minore BWV 1004 di Bach, veri e propri ricami su un arazzo fiammingo tracciati per descrivere una scala che giunge fino al Cielo; in particolare, nella celeberrima Ciaccona finale, intensa al punto da dare i brividi, è come se svelasse, a chi sta ascoltando, la musica che verrà dopo, nei secoli successivi, ma che già si nasconde nell’opera del grande genio di Eisenach. Alexandra Conunova è giovane (nata in Moldavia nel 1988) ma è dotata di una maturità interpretativa che ammutolisce: non c’è niente di “teatrale” in lei, è pura sostanza e nel corso dell’intero concerto è allo stesso modo e nello stesso tempo totalmente immersa nella musica e presente a se stessa.
Porta con sé gli spartiti, ma sono di fatto inutili.
Con i tre dei 24 Capricci op. 1 (n.15, n.16 e n.24) di Paganini il virtuosismo diventa vorticoso e partendo sotto il segno di Bach, passa a toni tzigani eleganti, quasi signorili, graziosi ed ironici per giungere ad un tripudio di pizzicati.
L’opera scelta di Ysaӱe, la Sonata in la minore op.27 n.2 “Obsession”, dedicata a Jacques Thibaud, non cede quanto ad arditezze tecniche ed alterna strappi violenti a toni malinconici e struggenti, sommessi e decisi. Alexandra Conunova, da principio a fine, porta gli ascoltatori ad una partecipazione profonda, li accompagna con sé, naturalmente, nella sostanza musicale pura mostrandola senza mediazioni in tutta la sua potenza di luce creatrice e distruttrice, toccando nei presenti tutte le corde possibili, razionali, emotive e fisiche. Con lei si corre e si vola ed è stato bello vedere presenti tanti giovanissimi con il violino in spalla.
Dopo questa conclusione d’anno in grandissimo stile, si attende con curiosità la prossima stagione dell’Associazione Chamber Music Trieste dal titolo Un viaggio armonico: quindici concerti da camera dal 30 gennaio al 18 dicembre 2017. L’apertura è affidata allo Slowind di Lubiana, quintetto di fiati molto interessante, con un programma da Mozart a Ligeti e la prima esecuzione assoluta Silhouettes and Shadows di Nina Šenk.
La recensione si riferisce al concerto del 19 dicembre.
Paola Pini