

Il terremoto ti cade addosso inaspettato e violento annientando paesi e vite umane. Lo racconta Renata Lamanda, mezzosoprano e Direttore Artistico dell'Accademia Voce d'Opera che, profondamente colpita dai drammatici eventi che a partire dallo scorso agosto hanno devastato l'Italia centrale, ha chiamato a raccolta colleghi e amici per realizzare un concerto benefico i cui proventi contribuiranno alla costruzione di unità abitative.
Lo rievoca il soprano Annalisa Raspagliosi che si trovava con la sua famiglia in quei luoghi quando uno spaventoso ed immane boato ha scosso la terra.
Lo richiama Fabio Armiliato, colpito, in quegli stessi giorni, da un diverso ma ugualmente devastante sconvolgimento per la scomparsa improvvisa, inaspettata, ingiusta, della compagna di vita e palcoscenico Daniela Dessì.
Un malanno di stagione gli impedisce di cantare ma lui ha voluto esserci lo stesso, per testimoniare che, anche con le vele strappate e i remi rotti, bisogna ripartire.
“Dare voce alla speranza” si intitola il concerto. E sono tante e belle le voci che si alternano sul palcoscenico del Teatro Quirinetta di Roma.
Il baritono Giovanni Meoni, accompagnato al pianoforte da Sabrina Trojse, interpreta con grande espressività “Eri tu” da Un ballo in maschera, segue il duetto da Don Giovanni “La ci darem la mano” interpretato da un sussiegoso Mirko Palazzi a cui risponde, con sorridente ironia, Renata Lamanda, con al pianoforte Clelia Noviello Tommasino.
Andrea Merli, che conduce con garbo e simpatia lo spettacolo, chiama poi sul palco Nicola Alaimo che, accompagnato da Sergio La Stella, canta con toccante varietà d'accenti “Di Provenza” da La traviata.
Segue il duetto “Parigi, o cara” cantato con eleganza e pulizia di suono dal tenore Marco Frusoni e dal soprano Maria Luigia Borsi.
Renata Lamanda colora con i toni caldi e profondi della passione “Acerba voluttà” da Adriana Lecouvreur, al pianoforte, con grande sensibilità, Sabrina Trojse.
Si appropria quindi del palcoscenico, dopo svariati precedenti tentativi di incursione, il Duo Baldo composto dal talentuoso violinista Brad Repp, che suona uno strumento del 1736, e dal bravissimo pianista/attore Aldo Gentileschi. Propongono una “Csàrdàs” che Repp, il più ironicamente “impostato” dei due, definisce con seriosità professorale “un brano di nessun valore musicale ma che piace”.
Dopo una serie di esilaranti disavventure tecniche che ne ritardano l'inizio, aumentando così a dismisura le aspettative del pubblico, il pezzo mette in risalto lo straordinario virtuosismo dei suoi interpreti.
Torna al pianoforte Sabrina Trojse per accompagnare Annalisa Raspagliosi che canta con grande intensità “Pace, pace mio Dio” da La forza del destino, segue la determinata ed aggressiva Carmen di Giovanna Lanza che, accompagnata da Oscar Lobete, canta un'intrigante “Seguedilla”.
Il pianista spagnolo rimane in scena per accompagnare il tenore Nicola Pamio che si cimenta non senza apprensione ma con soddisfacenti risultati in “No puede ser” da La tabernera del puerto.
Fabrizio Mocata, pianista, arrangiatore e “complice” di Fabio Armiliato nello spettacolo “RecitaL CanTango – Omaggio a Schipa e Gardel” portato in scena da alcuni anni con crescente successo, suona quindi, in chiusura della prima parte, un coinvolgente “Tango” .
Riapre il Duo Baldo che annuncia un brano da Le quattro stagioni di Vivaldi: il violinista Brad Repp non vede, o finge di non vedere che Aldo Gentileschi suona contemporaneamente la fisarmonica e il pianoforte. Poi il violino intona la struggente melodia del Coro a bocca chiusa di Butterfly che introduce “Un bel dì vedremo” molto ben interpretato da Maria Luigia Borsi.
Dopo “La donna è mobile”, cantata con buon gusto e leggerezza dal tenore Marco Frusoni - pianista Oscar Lobete – è la volta dell'incisiva Aida di Amarilli Nizza che ben sostenuta dal pianoforte di Sergio La Stella, canta un drammatico “Ritorna vincitor”.
Alleggerisce l'atmosfera Nicola Pamio cantando a fior di labbra e con stile inappuntabile “L'ultima canzone” di Tosti.
Oscar Lobete crea poi un morbido tappeto sonoro sul quale si adagia languidamente “La Barcarola” da I racconti di Hoffman cantata da Annalisa Raspagliosi e Giovanna Lanza.
Segue un piacevole momento di musica americana aperto da Nicola Alaimo con “Have yourself a merry little Christmas” e da Renata Lamanda con “May be this time”, entrambi i brani suonati da Sabrina Trojse, poi lo swing lento e delicato del Duo Baldo fa da preziosa cornice alla ninna nanna “Summertime” modulata con pacatezza da Maria Luigia Borsi.
Mirko Palazzi, accompagnato da Clelia Noviello Tommasino, regala il suo denso e sonoro timbro di basso alla famosissima “Old man river” che chiude la sequenza.
Un ultimo saluto a Verdi con il duetto del Trovatore a cura di Amarilli Nizza e Giovanni Meoni e poi tutti in scena per gli auguri di rito con la più natalizia delle canzoni tradizionali: l'intramontabile “White Christmas”.
Una bellissima serata di musica, amicizia e solidarietà premiata dagli applausi entusiastici del pubblico.
Roma 18 dicembre 2016
Patrizia Monteverdi