Dedicato a Antonín Dvořák (Concerto per violoncello e orchestra op. 104) e Richard Strauss (Ein Heldenleben) il concerto che la Nederlands Philharmonisch Orkest e il suo direttore musicale Marc Albrecht hanno offerto al numeroso pubblico presente al Concertgebow di Amsterdam lo scorso 15 Gennaio.
Il concerto di Dvořák ci ha dato l’opportunità di ascoltare Narek Hakhnazaryan: classe 1988, studi a Mosca e Boston, decisivi incontri con Rostropovich, vincitore del premio Čajkovskij nel 2011, il giovane violoncellista armeno ha dimostrato una maturità strumentale musicale davvero impressionante. Splendido lo spolvero tecnico con un legato d’alta scuola e un controllo dell’arco davvero magistrale che gli hanno permesso di restituire una lettura davvero personale, caratterizzata da vibrante passionalità e cantabilità, di questa grande pagina concertistica.
L’esecuzione del grande poema sinfonico di Strauss conferma la costante crescita dell’orchestra olandese affidata dal 2011 alle cure di Marc Albrecht; Ein Heldenleben è una vera parete di sesto grado e l’orchestra ha risposto magnificamente alle sollecitazioni del direttore che ancora una volta si dimostra interprete sensibilissimo di Strauss e della sua musica, in grado controllare perfettamente il grande edificio musicale senza perdere di vista i dettagli, in una lettura di grande fascino e cantabilità. Ottimo il contributo di tutte le prime parti fra le quali si sono distinti il primo violino Vadim Tsibulesky, impegnatissimo nel grande solo che descrive la moglie dell’Eroe, e il corno di Fokke van Heel.
La recensione si riferisce al concerto di domenica 15 Gennaio.
Edoardo Saccenti