Giove pluvio quest'anno non ha risparmiato la “Donizetti Night” o perlomeno, fino all'ultimo minuto, ha illuso gli organizzatori e i protagonisti dello spettacolo di punta, dedicato a Gaetano (così come i compositore viene familiarmente chiamato).
“Lucia Off” avrebbe dovuto svolgersi nella splendida cornice di Piazza Vecchia a Bergamo Città Alta, iniziando al centesimo rintocco del “Campanù” (ore 22) della Torre Civica. I cento rintocchi che vengono suonati ogni sera alle 22 ebbero origine all'incirca nel 1600 e segnavano la chiusura delle quattro porte di accesso alla Città Alta.
Purtroppo il lampeggiare sinistro nel cielo nero non presagiva nulla di buono ed infatti dopo pochi minuti, alle prime gocce di pioggia tra il fuggi fuggi generale, è stato annunciato che lo spettacolo avrebbe avuto luogo nel bel Teatro Sociale, situato a pochi passi da Piazza Vecchia.
Fortunatamente l'inconveniente non ha per nulla inficiato la perfetta riuscita dello spettacolo anche se, come ha premesso Francesco Micheli, ideatore e realizzatore della “Lucia Off”, gran parte delle suggestive idee scenografiche concepite per Piazza Vecchia e preparate con cura nel corso di tutto l'anno, non avrebbero potuto essere utilizzate all'interno del Teatro.
Con queste premesse ha avuto luogo “l'assaggio” di Lucia di Lammermoor, basato sul racconto che ne ha fatto lo stesso Micheli, incentrato a sottolineare per dirla con le sue parole: “come sia possibile che una creatura così pura e docile possa esplodere in una furia omicida così improvvisa e terribile”.
Desirée Rancatore, artista ormai esperta nel ruolo di Lucia, e che vanta il debutto in questo personaggio proprio a Bergamo nel 2006, ha interpretato le arie della protagonista dell'opera forse più famosa del musicista bergamasco, con la professionalità innegabile di un'artista che ha fatto “suo” il personaggio, coinvolgendo anche il pubblico del Sociale cantando la scena della pazzia mentre si aggirava stralunata tra le file di platea.
La sua performance è stata accompagnata dal racconto impetuoso e coinvolgente di Francesco Micheli, dal breve intervento del tenore Matteo Mezzaro, dalla compagine dei Pomeriggi Musicali di Milano diretta da Giancarlo Rizzi, costituita da un violino (Igor Riva), un violoncello (Simone Scotto), un contrabbasso (Paolo Speziale), un clarinetto (Marco Giani), un trombone (Alessandro Castelli), percussioni (Gianmaria Romanenghi e Luca Vanoli), pianoforte e synth (Vittorio Rabagliati) che ha eseguito una riduzione cameristica di Alberto Cara. Una menzione speciale per la brava flautista, Angela Citterio.
Lo spettacolo però, è stato soltanto il culmine di una miriade di iniziative musicali dedicate a Gaetano Donizetti le quali, già da qualche giorno, animavano Bergamo in ogni dove a partire dalla cerimonia di consegna dei Premi Abbiati, alla “Rita” con la regia di Davide Garattini inscenata durante una cena di gala nella storica trattoria da “Mimmo” nella Città Alta fino alle decine di concerti e performances di vario genere tutte dedicate al musicista bergamasco che hanno avuto luogo a partire dal tardo pomeriggio di sabato 11 giugno e si sono protratte fino a notte fonda.
Nonostante l'incertezza delle condizioni metereologiche, migliaia di persone hanno affollato le vie, le piazze, le dimore storiche e i portici dei palazzi antichi di Bergamo Alta; in ogni angolo si poteva godere, open air, di concertini offerti da piccoli ensemble musicali, gruppi di ottoni, cori amatoriali e non, con la partecipazione anche di cantanti quotati, come ad esempio Francesca Sassu, tutti impegnati in selezioni da opere donizettiane. Presso la casa natale di Gaetano Donizetti, prima si sono esibiti alcuni finalisti del Concorso G.B.Rubini affiancati dal baritono Marzio Giossi e successivamente alcuni giovani studenti di canto del Conservatorio locale, tutti accompagnati splendidamente al pianoforte dal M° Samuele Pala;
Il tutto in un'atmosfera piena di musica, mentre l'esercito di volontari in maglietta gialla con l'effigie di Donizetti, distribuiva volantini con la programmazione della prossima stagione lirica autunnale del Teatro principale bergamasco e con il programma della Donizetti Night. Persino le vetrine delle attività commerciali esponevano simbolicamente oggetti, pagine di spartiti e quant'altro richiamasse alla mente il grande compositore.
Il merito di tutto ciò va senz'altro ascritto a Francesco Micheli che in questi ultimi due anni, cioè da quando è alla direzione artistica della Fondazione Donizetti, sta compiendo un lavoro enorme per cercare di riconquistare quello che lui stesso chiama “orgoglio” (pride) nei confronti del sommo compositore e a giudicare dall'afflusso di persone presenti alla “Donizetti Night” il suo impegno sembra essere premiato. Noi ci auguriamo che Francesco Micheli riesca a richiamare sempre più persone anche dall'estero e a fare concorrenza alla più rinomata città austriaca che diede i natali a Wolfgang Amadeus. Sarebbe troppo sperarlo per il nostro Gaetano?
Evento dell'11 Giugno 2016
Susanna Toffaloni